L’attività agricola ha come principali protagonisti un oliveto di tre ettari, da cui produciamo olio extravergine biologico, un ettaro e mezzo di seminativo dove alterniamo le colture di grani antichi come il “Senatore Cappelli” e leguminose, una “chisura” di due ettari dove degli ulivi secolari stanno gradualmente lasciando il posto, causa disseccamento, alla biodiversità di un bosco frutteto. Nel piccolo orto dove crescono la maggior parte degli ortaggi che si consumano qui, si sperimentano le pratiche dell’Agricoltura Organica Rigenerativa.

Cerchiamo sempre di chiudere il cerchio autoproducendo i nostri semi, il compost e i fertilizzanti naturali:

Il raccolto delle leguminose del seminativo saranno il seme per inerbire l’uliveto che verrà successivamente sovesciato (interrato) così da fornire azoto e materia organica al terreno.

Le stramaglie di potatura dell’ulivo, una volta cippate, saranno la base per il compost che a sua volta verrà usato nella produzione di un infuso liquido che utilizziamo nell’orto e nell’uliveto stesso.

Lo scarto della raccolta e della macinatura del grano è ingrediente prezioso nella moltiplicazione di microorganismi benefici che utilizziamo per rigenerare il suolo.

Gli scarti dell’orto vanno alle galline che a loro volta producono un ricco letame che nutrirà i lombrichi della compostiera.